Via Principe Amedeo, 6
Villa Manin-Zillo è una villa urbana di origine veneziana situata all’ingresso della città, lungo il corso del canale Bisatto. In epoca medievale, il sito ospitava un fortino con torre e mura merlate, costruito per proteggere la porta cittadina di San Martino, oggi Ponte delle Grazie. Già nel 1566, tuttavia, un disegno di Bartolomeo Lonigo documentava la sostituzione della struttura fortificata con una casa a due piani circondata da un brolo alberato. La villa, edificata dalla famiglia Basadonna, incarna i tratti distintivi dell’architettura veneta tra il Cinquecento e il Seicento, arricchiti da dettagli decorativi che riflettono il gusto raffinato dei patrizi veneziani che si sono succeduti come proprietari. Un’incisione di Vincenzo Coronelli del 1711, inclusa nel suo catalogo delle ville venete, testimonia l’evoluzione architettonica dell’edificio, che ancora oggi si riflette nella disposizione della struttura e del giardino. Durante il Settecento, Este, al culmine della dominazione veneziana in Veneto, era circondata da numerose ville nobiliari dotate di giardini e approdi lungo il canale Bisatto, via d’accesso privilegiata per Venezia. Tra queste, Villa Manin spiccava per il prestigio e per l’approdo diretto al canale. Nel corso del tempo, la proprietà passò a importanti famiglie nobiliari veneziane, tra cui i Morosini e i Manin. Tra i proprietari illustri si annovera Ludovico Manin, ultimo doge della Repubblica di Venezia, che ne fu padrone nel 1797. Alla fine del XVIII secolo, la villa assunse l’assetto che conserva tuttora: una struttura elegante arricchita da cuspidi ornamentali, con annessi disposti verso est, una barchessa affacciata sul canale e un muro perimetrale lungo via Canevedo che delimitava un vasto lotto suddiviso tra brolo e spazi di servizio. Inizialmente privo di alberature significative, il giardino ha progressivamente acquisito maggiore importanza, diventando parte integrante del fascino della villa. L’ingresso principale è caratterizzato da un raffinato cancello ottocentesco, affiancato da statue femminili in marmo che spiccano sullo sfondo degli alberi, introducendo il doppio filare alberato del giardino. Attualmente di proprietà privata, la villa ha attraversato numerosi passaggi di mano, mantenendo tuttavia intatta la sua struttura negli ultimi cinquant’anni. Il giardino, invece, ha continuato a crescere e trasformarsi: gli alberi hanno raggiunto altezze imponenti, superando gli edifici e creando un’ombreggiatura affascinante. Il viale, perfettamente curato, e il verde rigoglioso contribuiscono a isolare il complesso dall’esterno, donandogli un’aura di discreta eleganza. Il grande giardino frontale, con il suo senso di nobiltà e prestigio, fa della villa un esempio perfetto di residenza urbana veneziana, con un carattere rappresentativo unico.