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Palazzo del Municipio

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Palazzo del Municipio

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Palazzo del Municipio

Piazza Maggiore, 6

Sull’antica Piazza Maggiore si erge il Palazzo del Municipio, un edificio dalla lunga storia che affonda le sue radici nell’epoca veneziana. In quel periodo, era conosciuto come Palazzo Pretorio, residenza del podestà inviato da Venezia, e tra il 1870 e il 1920 fu sede del tribunale. L’edificio ha subìto numerosi rifacimenti e trasformazioni nel corso dei secoli, ma l’attuale facciata nobile risale alla fine del Settecento. Su di essa è murata una lapide commemorativa che ricorda la visita di Giuseppe Garibaldi: proprio da qui, il 26 febbraio 1867, il generale parlò alla cittadinanza. L’ampia loggia del palazzo, un tempo gremita di mediatori e agricoltori durante i giorni di mercato, è rimasta per lungo tempo un vivace luogo di incontro e di scambi commerciali. Qui si trovava anche il Caffè Borsa, inaugurato nei primi anni ‘30 del Novecento. All’interno del Palazzo Comunale, il vano scala ospita il monumento a Vittorio Emanuele II, opera dello scultore Antonio Dal Zotto (1881) e alcune opere dello scultore atestino Gino Vascon. L’ambiente è arricchito da antichi stemmi delle famiglie estensi, che detennero a lungo le principali cariche pubbliche durante l’era veneziana. Al piano nobile si apre il salone centrale, decorato con pregevoli tele di scuola veneta. Tra queste, spicca la pala d'altare San Felice da Cantalice riceve dalla Vergine il Bambino Gesù alla presenza di San Francesco, dipinta da Antonio Zanchi tra il 1695 e il 1697. L’eleganza del luogo prosegue nella Sala del Consiglio, dove il soffitto è impreziosito da un’altra opera dello Zanchi, Santa Tecla implora presso la Santissima Trinità la protezione su Este. Alle pareti della sala si trovano i busti in gesso di sei cittadini illustri, celebrati come modelli di virtù civiche e benemeriti nelle arti e nelle lettere. Di fronte alla Sala del Consiglio si trova la Sala della Magnifica Comunità, un ambiente di straordinaria raffinatezza, rivestito da un imponente complesso di armadi in noce massiccio, che si estendono per oltre 15 metri. Realizzati a partire dalla fine del Cinquecento per il Monte di Pietà, questi armadi presentano una successione continua di ante a due battenti, arricchite da eleganti specchiature in radica di noce. Tornando alla facciata del Palazzo Municipale, oltre allo stemma lapideo della città, spiccano due iscrizioni: una ricorda il breve soggiorno a Este dei figli del re Vittorio Emanuele II, mentre l'altra è dedicata ai caduti estensi nelle guerre risorgimentali.