Via Ca' Mori, 40 Este
All’incrocio tra via Ca’ Mori e via Azzo II d’Este sorge una graziosa chiesetta settecentesca, affiancata da un capitello realizzato nel 1868 dall’architetto Giuseppe Riccoboni in ricordo del quadro centenario della Madonna del Tresto. Dopo un lungo periodo di chiusura, l’oratorio è stato finalmente riaperto grazie alla dedizione di alcuni volontari. Nonostante le dimensioni contenute, la facciata colpisce per la sua raffinata semplicità: due lesene con capitelli sobri incorniciano l’ingresso e sostengono un timpano, decorato con una trabeazione a dadi e impreziosito al centro da un rosone a petali in rilievo. L’interno, a navata unica, presenta un pavimento in cotto e, al centro, una lastra di marmo rosso recante lo stemma della famiglia Sceriman, che ne commissionò la costruzione. Sul fondo si erge l’elegante altare barocco, impreziosito da marmi policromi e scandito da due colonne corinzie che sorreggono un timpano spezzato. L’opera più preziosa dell’oratorio è la pala d’altare, un dipinto settecentesco a olio su tela. Nella parte superiore è raffigurata la Beata Vergine, circondata da putti angelici, con il Bambino seduto su un globo terrestre. Entrambi tengono in mano la coroncina del Rosario, chiaro riferimento alla dedicazione della chiesetta. Nella parte inferiore della tela si distinguono quattro santi, probabilmente legati alla devozione degli Sceriman. Questa nobile famiglia, dopo essersi trasferita a Venezia nel 1697, volle edificare la chiesetta come cappella gentilizia, dedicandola alla Madonna del Rosario. La scelta della titolazione è legata a un importante evento storico: la battaglia di Lepanto, combattuta il 7 ottobre 1571, data in cui si celebra la festa della Madonna del Rosario. Per gli Sceriman, che avevano subito persecuzioni da parte dell’Impero Ottomano, quella vittoria della Lega Santa aveva un profondo valore simbolico. Secondo la tradizione tramandata nei secoli, la Beata Vergine sarebbe apparsa al barcaiolo Giovanni Zello da Ponso mentre pernottava sulla sua barca, ormeggiata nel canale Sirone nei pressi del ponte del Borin, poi scomparso. La Madonna gli avrebbe chiesto di accompagnarla fino al ponte della Torre e da lì fino alla località del Tresto, dove avrebbe compiuto alcuni prodigi e richiesto la costruzione di una chiesa a Lei dedicata. In seguito a questo evento miracoloso, la comunità estense decise di erigere un monumento nel luogo in cui sarebbe avvenuta l’apparizione. Il capitello, anch’esso progettato da Riccoboni, è realizzato in pietra e marmo e presenta una base rialzata con due pilastri sporgenti. Il corpo centrale è caratterizzato da un arco inflesso e da una lapide decorata a forma di fiore, che accoglie una lastra marmorea quadrangolare. Il 21 settembre 2022, a 554 anni dalla presunta apparizione della Madonna del Tresto, l’oratorio è stato riaperto in via straordinaria. Da allora, le celebrazioni religiose sono riprese con la recita del Santo Rosario e, l’anno successivo, dopo decenni di interruzione, è tornata a svolgersi anche la tradizionale devozione del Fioretto mariano, ridando nuova vita a questo piccolo gioiello di arte e spiritualità.