Ex Chiesa di San Rocco

Le origini della Chiesa risalgono forse al 1480 ma l’aspetto attuale è frutto di un importante intervento del XVIII secolo. Nel 1524 la Chiesa di San Rocco è stata inaugurata per celebrare la fine della peste. Nel 1762, la chiesetta fu ricostruita, assumendo un aspetto classicheggiante con una facciata arretrata rispetto al porticato di via Matteotti. Questo intervento urbanistico creò una piazzetta davanti all’edificio, conferendogli una relazione visiva e simbolica più stretta con il quartiere circostante – un’area all’epoca confinante con il ghetto ebraico – piuttosto che con il centro città. La ricostruzione settecentesca mise in risalto il campanile, ripreso dall’edificio originario ma completato con una cuspide a cipolla barocca, che divenne un elemento distintivo del paesaggio urbano. Poco dopo, la navata fu prolungata e sopraelevata con una volta barocca; vennero aggiunte la nuova facciata e le cappelle laterali. Del primitivo edificio rimane solo l’abside quadrangolare, ornata da un cornicione ad archetti gotici. All’interno si conservano poche opere dell’antico arredo, eccezion fatta per due statue in pietra tenera raffiguranti San Giovanni Battista e San Giovanni Nepomuceno, patrono dei barcaroli che utilizzavano il vicino porto fluviale, uno dei più importanti della città. Sull’esterno, sul lato sinistro, vicino a un tabernacolo barocco, è murata un’iscrizione latina. Questa è considerata l’epitaffio composto dal poeta e storico Geronimo Atestino, vissuto tra Quattrocento e Cinquecento, destinato alla propria sepoltura.