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Palazzo Scaligero del Capitano

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Palazzo Scaligero del Capitano

Palazzo

Palazzo Scaligero del Capitano

Piazza Maggiore, 12, 35042 Este PD

Palazzo Scaligero del Capitano fu probabilmente la residenza del Governatore Scaligero della città di Este. L’edificio, uno dei pochi monumenti medievali ancora intatti, la cui edificazione è attribuita proprio agli Scaligeri insediatisi a Este nel 1318. Infatti secondo alcuni autori dipinture con lo stemma scaligero risultano presenti nelle travature del solaio del portico al piano terra, anche se attualmente, tali strutture risultano nascoste alla vista da un controsoffitto in arelle. La facciata presenta una chiara impronta gotica in mattoni decorata, da un porticato con archi a sesto acuto al pianterreno, finestre trilobate al primo piano e una elegante quadrifora balconata. Sopra la porta d’ingresso si trova un riquadro in pietra tenera, che ospita un enigmatico bassorilievo raffigurante una sirena che impugna uno scudo. Nel 1848, il palazzo, che apparteneva alla famiglia veneziana Balbi Valier, divenne sede della Società del Gabinetto di Lettura, fondata due anni prima con l’intento di fornire alla borghesia locale uno spazio per la lettura e il dialogo. Il 14 settembre 1846, un gruppo di ottantadue cittadini di Este si riunì in assemblea per dar vita a un’associazione con l’obiettivo di promuovere la lettura di libri, periodici e giornali. Lo statuto dell’associazione fu approvato ufficialmente dall’Imperial Regio Governo Austriaco nel marzo del 1847, data che viene considerata come quella della sua fondazione. Tra i promotori dell’iniziativa si annoverano figure di spicco come l’avvocato Gaetano Nuvolato, l’architetto Giuseppe Riccoboni e il cavaliere Eugenio Gasparini.

La sede e il patrimonio immobiliare Inizialmente, l’associazione trovò sede in due stanze messe a disposizione dalla municipalità. Tuttavia, il rapido aumento delle adesioni rese necessario un ampliamento: venne così preso in locazione il primo piano del palazzo trecentesco appartenente alla famiglia Duodo, situato in Piazza Maggiore. Questa divenne la sede definitiva dell’associazione, che nel giro di pochi anni acquistò i locali già affittati e, grazie alla donazione del socio Benedetto Pelà, acquisì anche il piano terra e il sottotetto. Nel 1922-1923 il patrimonio immobiliare si arricchì ulteriormente con l’acquisto delle cosiddette Case Rovelli, andando a costituire un complesso che includeva la sede, negozi al piano terra e altri locali in via Matteotti.

La crescita della biblioteca e la Raccolta Estense Parallelamente, il patrimonio librario dell’associazione crebbe notevolmente, soprattutto grazie a generose donazioni, portando alla nascita di una biblioteca che oggi conta di circa 70.000 volumi, dei quali almeno due terzi sono opere storiche. Fu lo stesso Gaetano Nuvolato, che ricoprì il ruolo di segretario per oltre vent’anni, a istituire la sezione denominata “Raccolta Estense”, pensata per custodire documenti, opere e pubblicazioni legate alla storia e alla cultura di Este. Questo archivio, che dal 1975 è riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali come di “notevole interesse storico”, rappresenta un tesoro inestimabile per il territorio. Il suo sviluppo fu merito di soci illustri come Giacomo Pietrogrande, che ne fu il principale promotore nella seconda metà dell’Ottocento, e Silvio Penso, che vi dedicò il suo impegno nella seconda metà del Novecento. Più recentemente, la Raccolta è stata curata da Silvano Busato per oltre dieci anni, e dal 2018 è gestita dall’ingegnere Roberto Baldo e dal dottor Dino Schiesari.

Le vicende dell’associazione Nel corso dei suoi 178 anni di storia (fino al 2025), l’associazione ha attraversato fasi alterne, influenzate dai mutamenti della società civile e politica. In alcuni periodi, l’interesse per l’istituzione è calato, ma ogni crisi è stata superata con successo. Per circa novant’anni l’associazione ha operato come persona giuridica privata, affrontando non poche difficoltà nella gestione del patrimonio e nell’accesso al credito. Durante il regime fascista, il consistente patrimonio immobiliare attirò le mire di associazioni legate al regime. Grazie alla lungimiranza del presidente Antonio Soster, primario di chirurgia dell’ospedale di Este, si avviò un processo per trasformare l’associazione in Ente Morale, ottenendo la personalità giuridica con il Regio Decreto del 24 aprile 1936, n. 940. Durante gli anni della seconda guerra mondiale e del dopoguerra, l’associazione visse momenti di grande difficoltà: il numero dei soci scese a meno di venti, l’attività fu ridotta al minimo e la biblioteca rimase sotto la custodia di Soster, che si dedicò alla conservazione del patrimonio librario e documentale. Negli anni successivi, la ripresa fu lenta ma costante. Nel 1952, il Ministero della Pubblica Istruzione nominò l’avvocato Pietro Bonomo commissario straordinario, con il compito di riformare lo statuto. Dopo un periodo di commissariamento, nel 1955 fu approvato un nuovo statuto che modernizzava le norme vigenti, e nel 1956 si riprese la normale attività associativa.

Restauri e rinnovamenti Fin dalla sua fondazione, nell’edificio venne annessa una biblioteca, con una sezione speciale denominata “Raccolta Estense”, destinata a raccogliere pubblicazioni e documenti riguardanti Este e il suo territorio. Due lapidi, murate sulla facciata, testimoniano l’adesione della Società al liberalismo post-risorgimentale. Una di esse fu inaugurata nel primo anniversario della presa di Roma (1870), evento che segnò la fine del potere temporale dei papi. L'altra celebra il cinquantenario dell’Unità d’Italia. Gli interni del palazzo sono arredati con gusto e rispecchiano la civiltà di una borghesia provinciale che, alla fine dell’Ottocento, contribuì a vivacizzare la vita culturale della città. Una delle sale al piano nobile è decorata con quattro pregevoli tele di Antonio Zanchi. Con il passare dei decenni, numerosi presidenti hanno lasciato un’impronta significativa attraverso interventi di restauro e manutenzione. Tra questi, si ricordano il riordino della biblioteca affidato al professor Renzo Donadello, la catalogazione dei libri sotto la presidenza Marinelli. Tra il 2003 e il 2009 durante la lunga presidenza di Giovanni Cappellari, sono stati realizzati i seguenti interventi: Il rifacimento della facciata trecentesca. Il restauro del tetto. Il recupero del sottotetto, trasformato in una sala conferenze suggestiva per le sue travature storiche. L’installazione di un ascensore e di un servoscala La ristrutturazione dei locali della biblioteca e degli uffici. Il Progetto di Restauro e la Direzione Lavori sono stati eseguiti dall’Architetto Carlo Rhò. Tali interventi sono stati finanziati grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, della Regione Veneto, del Comune di Este e della Provincia di Padova, con l’associazione che ha integrato i costi accendendo un mutuo ipotecario.

Progetti attuali e ruolo culturale Oggi l’associazione, che conta circa 150 soci, continua a promuovere attività culturali, musicali e di intrattenimento. È in corso un progetto di digitalizzazione e catalogazione della Raccolta Estense, finanziato per l’80% dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Inoltre, dal giugno 2022 l’intero catalogo librario è consultabile online all’indirizzo: gableteste.infoteca.it, dove gli utenti possono cercare le opere disponibili. I volumi non sono prestabili, ma possono essere consultati su richiesta sotto la supervisione di soci incaricati. Le sale del Gabinetto di Lettura vengono regolarmente utilizzate per congressi e conferenze, mantenendo vivo il principio dell’ospitalità.