Via Salute, 493
La Chiesa della Beata Vergine della Salute, conosciuta anche come Chiesa dei Miracoli, è uno degli edifici più originali e suggestivi della città. La sua origine è legata alla venerazione per l’immagine miracolosa della Beata Vergine Maria del Carmine.
L’immagine miracolosa della Beata Vergine Maria Nel 1626, Giovanni Antonio Capovino (1576-1654), sacerdote dal 1642, fece dipingere per devozione un’immagine della Vergine Maria con il Bambino Gesù, intitolata “Ave Regina Caelorum”. L’opera, realizzata dal pittore estense Giulio De Rossi (morto intorno al 1640), fu collocata su un pilastro del muro di cinta del podere del Capovino in Borgo San Pietro. A partire dal 1638, alcuni eventi miracolosi legati all’immagine suscitarono profonda devozione popolare. Nel giugno del 1639, la comunità richiese la costruzione di un edificio di culto per onorare l’immagine. Inizialmente la Vergine fu venerata con il titolo di Madonna dei Miracoli, ma, nel terzo decennio dell’Ottocento, il titolo di Madonna della Salute prevalse, per volere dell’arciprete del Duomo, Gaetano Rizzardi (morto nel 1834 in concetto di santità). Il sacerdote, su richiesta popolare, fu sepolto nel presbiterio della chiesa.
La costruzione della Chiesa della Salute Grazie alle numerose donazioni dei fedeli, fu possibile avviare i lavori di costruzione. La chiesa fu progettata con una pianta ottagonale, tipica delle chiese dedicate alla Madonna. L’edificio presenta una navata unica coperta da una volta sormontata da una lanterna finestrata, mentre la cappella orientale ospita l’altare con l’immagine miracolosa. Ai lati del presbiterio si ergono due campanili ottagonali slanciati, con cupole ricoperte di piombo. La prima pietra fu benedetta il 26 settembre 1639. I lavori iniziarono sotto la direzione dell’architetto Antonio Zuccato di Este, autore del primo progetto, ma, dopo il crollo di una parte dei muri nel dicembre dello stesso anno, il progetto fu affidato a Francesco Zanini di Padova. L’edificio fu benedetto e aperto al culto il 19 agosto 1641 dall’arciprete Giovanni Battista Gnagnotti, mentre i lavori ai campanili proseguirono fino al 1644. La proprietà della chiesa fu ceduta alla Magnifica Comunità di Este nel 1639 dal Capovino, che donò il terreno per la costruzione dell’oratorio. La Comunità, incaricata dall’Autorità veneziana, curò l’amministrazione e la manutenzione dell’edificio, mentre la gestione del culto fu affidata alla parrocchia del Duomo. L’immagine miracolosa fu conservata intatta, insieme al frammento di muro su cui era dipinta, e collocata in una nicchia sopra l’altare maggiore.
La decorazione artistica Tra il 1649 e il 1721, la chiesa fu arricchita da una straordinaria decorazione scultorea e pittorica, che la rende un autentico gioiello di arte e fede. Altare Maggiore: L’altare intarsiato fu realizzato dai fiorentini Pierpaolo Corbelli (+1649) e dal figlio Antonio (1624-1707) tra il 1649 e il 1653. Gli angeli della cimasa furono scolpiti dal veneziano Paolo Callalo (1655-1725) nel 1713, mentre i due portali principali furono realizzati da Antonio Peschiera nel 1650. Ciclo pittorico: Un ciclo completo di dipinti su tela, eseguito tra il 1655 e il 1721 da importanti artisti, decora le pareti della chiesa. Tra questi: Cappella Maggiore: Pala d’altare: L’Eterno Padre in gloria con i santi Andrea e Lorenzo (Pietro Liberi, 1671). Parete destra: Adorazione dei Magi (Antonio Zanchi, 1709) e Nascita della Vergine (attribuito a Tommaso Formenti, 1705 ca.). Parete sinistra: Comunione di San Luigi Gonzaga (Federico Cervelli, 1674 ca.) e Morte della Vergine (attribuito a Bartolomeo Litterini, 1705 ca.). Navata Ottagonale: Sopra gli archi: tele raffiguranti gli Apostoli (tra cui Pietro, Paolo, Giovanni e Giacomo), i quattro Padri della Chiesa (Ambrogio, Agostino, Girolamo, Gregorio Magno) e altri Apostoli (Tommaso, Giuda Taddeo, Simone, Matteo, Giacomo Maggiore), dipinte da Zanchi tra il 1703 e il 1704. Sette grandi tele nelle arcate raffigurano scene della vita della Vergine, tra cui: Presentazione di Maria al Tempio (Zanchi, 1700), Santa Tecla intercede per Este (Giovanni Brunelli, 1656 ca.), Presentazione di Gesù al Tempio (Giovanni Antonio Fumiani, 1701), Annunciazione della Vergine (Zanchi, 1702 ca.) e altre. Fascia sovrapposta alle spalliere marmoree: Otto tele rappresentano scene della vita della Beata Vergine e figure femminili dell’Antico Testamento che prefigurano la Madonna, tra cui: La Regina Ester intercede per il suo popolo presso Assuero (Zanchi, 1712-1715), Betsabea incorona Salomone (Zanchi, 1712-1715), Visita della Beata Vergine a Elisabetta (Lamberti, 1707) e altre. Fregio dipinto Antonio Del Soldà (1659-1726), pittore estense, realizzò nel 1707 un fregio decorativo a motivi floreali e fruttati che corre sotto il cornicione.
Un messaggio di fede Le straordinarie opere d’arte della Chiesa della Salute raccontano la storia della salvezza, mostrando l’umanità in cammino verso Dio e la ricerca della sua vicinanza durante la vita terrena. Dal 2019 la Chiesa della Salute è stata affidata alla Comunità Ortodossa, per cui in essa convivono opere espressione dell’arte religiosa cattolica quanto della complessa iconografia ortodossa, in dialogo artistico e mistico singolare e suggestivo.